
CORIGLIANO-ROSSANO (Cs), lunedì 26 maggio 2025 – Aprire le porte delle case disabitate, che
non servivano a nessuno, per accogliere chi fuggiva dalla guerra, è stato per me un gesto
naturale, un atto di umanità. Mi sono fatto coraggio legandomi alla cultura che accompagna la
nostra regione: terra di incontro e di accoglienza. In quel momento non abbiamo visto l’arrivo dei
curdi come un’invasione, ma come un’occasione per far rivivere i paesi abbandonati.
L’immigrazione – è questo il punto di vista adottato – può essere letta come un’opportunità
soprattutto per i piccoli borghi abbandonati della Calabria; capace di sviluppare nuove forme di
economia e di sviluppo.
IMMIGRAZIONE COME OPPORTUNITÀ PER BORGHI ABBANDONATI
È con il modello di Riace, ormai riconosciuto in tutto il mondo e con la consegna del Premio Patìr
Giorgio Leone a Mimmo Lucano, quattro volte sindaco della cittadina in provincia di Reggio
Calabria e oggi euro-parlamentare, che è stata archiviata la quarta edizione 2025 di Patìr Open Lab
ispirata al tema percorsi per la pace e luoghi dello spirito. E quella di Lucano è una delle tante e
diverse declinazioni di pace che l’evento ha dato modo di sperimentare attraverso il trinomio
patrimonio, comunità e visioni. – Intervistato dal giornalista di Repubblica e scrittore Giuseppe
Smorto, Lucano ha ricevuto il Premio dal Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi e da Rita
Leone, sorella del compianto Giorgio Leone, unitamente ai Consiglieri di Rossano Purpurea.
RITA LEONE: NON C’È PACE SENZA CULTURA; NON C’È CULTURA SENZA PACE
Il Premio Patìr Giorgio Leone – ha sottolineato Rita Leone, sorella del compianto storico dell’arte,
dicendosi onorata di consegnare il riconoscimento a Mimmo Lucano per il suo esempio concreto di
accoglienza e per aver restituito dignità a chi non ne aveva più – nasce per celebrare i pilastri
imprescindibili della cultura e della pace, anime gemelle che non possono fare a meno l’una
dell’altra. Non può esserci pace senza cultura e viceversa. Con questo premio – ha aggiunto –
vogliamo mantenere viva la memoria e l’eredità di un uomo che ha saputo costruire ponti di
sapere, seminare rispetto e accendere menti. Giorgio Leone – ha proseguito – continua a
camminare accanto a noi attraverso le azioni che ha trasmesso, nei gesti di chi si impegna per un
nuovo umanesimo fondato sull’educazione alla bellezza della conoscenza, al pensiero critico e alla
solidarietà.
STASI: LUCANO ESEMPIO DI LOTTA A PRECARIETÀ ESISTENZIALE CAUSA GUERRA
Il Sindaco Flavio Stasi ha espresso con forza l’importanza di valorizzare luoghi come il Patire e di
ricordare la figura di Giorgio Leone per il suo impegno nella cultura e nella ricerca, riconosciuto
ben oltre i confini nazionali. Ha poi definito la scelta di assegnare il premio a Mimmo Lucano non
solo opportuna, ma necessaria. La guerra – ha detto il Primo Cittadino – deriva dall’insicurezza dei
popoli; dalla precarietà esistenziale. Mimmo Lucano rappresenta un esempio di lotta a questa
precarietà attraverso l’integrazione.
PREMIO GIORGIO LEONE A INVIATO GUERRA AMEDEO RICUCCI
Il Premio Patir Giorgio Leone, edizione 2025, è stato conferito in memoria, anche ad Amedeo
Ricucci, inviato di guerra scomparso nel 2023; uomo capace di rischiare la vita per raccontare la
verità e di restituire il dolore al pubblico con lo sguardo fermo e sensibile di chi non si è mai
voltato dall’altra parte.
DAL QUADRATO COMPAGNA AL PATIRE, SUCCESSO PER PASSEGGIATA CICLISTICA
Ad anticipare l’intervista a Mimmo Lucano c’erano stati la liturgia della parola e un Coro di Pace a
cura di Don Mosè Cariati e la Parrocchia di Piragineti; le escursioni sui sentieri del bosco a cura
dell’Associazione Pathirion e la consegna degli attestati da parte di Ranieri Filippelli e Vincenzo
Monaco, consiglieri e cofondatori del sodalizio, ai numerosi partecipanti alla Passeggiata ciclistica
verso il Patire, partita qualche ora prima dal Quadrato Compagna, cuore del borgo storico
marinaro di Schiavonea. Un evento che si ripete negli anni per tessere, attraverso le pedalate e
l’energia dei ciclisti, un filo di collegamento ideale che unisce il Patire alle due anime cittadine di
Rossano e Corigliano. Vi hanno partecipato le associazioni MTB Valle del Trionto, Motoclub
Rossano, ASD Santa Tecla – Calopezzati-Mirto, Leoni Bizantini Rossano, l’ASD Corigliano Bike,
Memorial Arturo Graziano, Rossano Threeface Cycling, Cicli Sapia. La mattinata si è conclusa nel
refettorio con un buffet offerto dalla parrocchia di Piragineti San Pio X che ha curato l’accoglienza
e dagli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa.
SE ARTE E CREATIVITÀ PROMUOVONO NUOVE FORME DI ASCOLTO
Da Mariella Arcuri ad Alfonso Caniglia, da Annalisa De Marco a Giuseppina Irene Groccia, da Anna
Lauria ad Eliana Noto, da Mirella Renne a Chettina Straface, passando da Pino Savoia a Luisa
Zicarelli. Sono, questi, i nomi degli artisti, tutti del territorio, protagonisti della rassegna Arte en
plein air che, con la direzione artistica di Antonio Cimino, hanno fatto incontrare arte e natura,
intrecciando, in un modo inimitabile e sorprendente, la loro creatività con la memoria spirituale del
luogo, le pietre e gli spazi del complesso monastico, suggerendo nuove forme di ascolto, relazione
e consapevolezza. Posizionate nel chiostro e davanti le tre absidi semicircolari metaforicamente
rivolte ad oriente, ad accogliere lo spettatore c’erano le Rocce arenarie danzanti, modellate dal
tempo e dalla natura, di Pino Savoia, e le opere scultoree dall’evocazione primordiale e spirituale,
realizzate con il legno e la pietra dall’artista Alfonso Caniglia. – (Fonte: Associazione Rossano
Purpurea – Corigliano-Rossano – Cs – Comunicazione Istituzionale/Strategica – Lenin Montesanto
Comunicazione & Lobbying)