CORIGLIANO-ROSSANO (Cs), venerdì 1 dicembre 2023 – In attesa, a volte decenni, ma anche al
netto di eventuali finanziamenti più o meno importanti finalizzati alla riqualificazione urbanistica o
ad interventi di ripristino di immobili o opere architettoniche o, ancora, di ammodernamento di interi
quartieri in stato di abbandono o privi di servizi ed infrastrutture, i nostri centri storici possono e
devono essere comunque valorizzati, rivitalizzati e resi turisticamente più attrattivi e fruibili, nel breve
termine. Così come diverse esperienze di successo confermano, ciò è sperimentabile attraverso una
serie di piccoli ed anche piccolissimi interventi di rigenerazione artistica e di design urbano, senza
costi eccessivi o addirittura a costo zero stimolando utili e preziose sinergie di co-marketing pubblicoprivato.
Scalinate e finestre attrezzate con installazioni di green design. Scorci e terrazze colorate da
murales tematici e grafiche identitarie. Piazze e balconi impreziositi anche in modo temporaneo ma
continuativo da esposizioni pittoriche, scultoree o di riciclo. Sono, queste, tutte azioni virtuose che,
sempre e comunque attraverso una pianificazione strategica ed una cabina di regia, possono portare
immediata bellezza, restituire a luoghi abbandonati e degradati atmosfere e spirito quasi originari,
far rivivere e rifunzionalizzare spazi urbani con prospettive del tutto nuove e con importanti effetti
di marketing territoriale.
Sono queste – spiega l’architetto Francesca Felice, tra i promotori del progetto Nostos Marcatori
Identitari per i Turismi e Rete degli Alberghi Diffusi – le precise finalità delle invasioni che da anni
organizziamo e guidiamo in particolare nelle aree più isolate e spopolate dei piccoli e grandi centri
storici della Calabria.
Nel corso delle nostre passeggiate, alle quali si uniscono, insieme a semplici cittadini, camminatori,
associazioni ed amanti del territorio, anche fotografi, artisti, professionisti, imprenditori e
rappresentanti istituzionali, ci fermiamo e soffermiamo – continua – nei punti considerati più critici
per lo stato attuale in cui essi si trovano e, in un confronto aperto e per strada, proviamo a capire
se e come pensare, progettare e proporre interventi capaci di capovolgerne fruibilità, percezione e
appeal. Nell’ottica delle invasioni – sottolinea – il patrimonio immobiliare disabitato smette di essere
un problema e dischiude le sue potenzialità.
Metodi ed obiettivi che saranno riproposti sabato 2 dicembre, con la settima edizione di CHI RESTA
IN QUEL CHE RESTA con l’invasione della Cittadella Fortificata Bizantina di Cariati, tra i marcatori
identitari della Calabria Straordinaria, promossa dall’associazione europea Otto Torri sullo Jonio
insieme all’Amministrazione Comunale ed a tutti gli altri partner dell’evento ALLA RICERCA
DELLIDENTITÀ E DEL PESCE DEI NOSTRI MARI. PER RISCOPRIRE UN BORGO. TESORI NASCOSTI
TRA OLIO, VINO E PESCATO, organizzata dalla società cooperativa Sentiero Sostenibile Srl di
Corigliano-Rossano in collaborazione con il Flag Borghi Marinari dello Jonio e finanziato dalla Regione
Calabria nell’ambito del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014-2020.
L’appuntamento per tutti gli invasori è alle ore 15,30 a Porta Pia, all’ingresso principale alla cinta
muraria. Da qui ci si muoverà tutti insieme, dalle ore 16, guidati da Lenin Montesanto, direttore della
storica associazione e da Assunta Scorpiniti, direttrice del Museo civico del Mare, dell’Agricoltura e
delle Migrazioni (Mu.M.A.M).
Quella nella Cittadella di Cariati fa seguito alle diverse invasioni simboliche e di grande successo e
partecipazione territoriale ospitate negli anni dal centro storico di Caloveto, con la Festa regionale
dell’Entroterra, nel Parco Archeologico di Castiglione di Paludi tra i Marcatori Identitari Distintivi della
Calabria Straordinaria, nel Centro Storico di Rossano con ben tre edizioni di cui due con gli studenti
USA dell’Arcadia University e quelli tedeschi dell’Università di Francoforte; e poi ancora nel centro
storico di Cirò e di Roseto Capo Spulico.
L’obiettivo di Nostos – ribadisce l’architetto Felice – resta quello di riappropriarsi del proprio
patrimonio storico, culturale ed identitario, riscoprendo fisicamente e spiritualmente il senso dei
luoghi, ritornando negli spazi e nelle atmosfere della propria terra e delle origini comuni; avviare nei
ed attraverso i quartieri abbandonati delle città una ricerca sul patrimonio e sui marcatori identitari
distintivi; costruire una banca dati aperta; stimolare ipotesi di rigenerazione urbana creativa e senza
interventi invasivi o radicali; favorire dal basso la rifunzionalizzazione, la fruibilità ed il ripopolamento
sostenibile e durevole in chiave turistica; promuovere infine cultura, valori, metodi e sentimenti
dell’ospitalità diffusa ed esperienziale quale pre-condizione – scandisce – di ogni e successivo
progetto di realizzazione edilizia dell’albergo diffuso, altrimenti destinato a non partire o ad implodere
e fallire. – (Fonte: Otto Torri sullo Jonio)