
CORIGLIANO-ROSSANO (Cs), sabato 15 aprile 2023 – Privilegiare oggi direttrici di
studio e di formazione diverse o lontane dai contenuti, dalle dinamiche e dalle
prospettive socio-economiche dello sviluppo agricolo regionale in chiave globale e delle
sue innovazioni, delle produzioni agro-alimentari, così come della trasformazione e
della commercializzazione delle filiere territoriali, della ristorazione e dei turismi di
qualità e di tutto ciò che connette indissolubilmente questi temi alla ricettività,
all’accoglienza, all’educazione ed alla sovranità alimentare, equivale ad offrire alle
nuove generazioni la patente per continuare ad andarsene dalla Calabria.
È stato, questo, il filo conduttore nella straordinaria mattinata di educazione civica e di
richiamo al valore sociale, culturale ed economico del ritorno manageriale e
professionale alla terra di cui si è reso ancora una volta protagonista l’Istituto
d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano.
All’importante polo di formazione alberghiera, agraria ed industriale, invitati dal
Dirigente Saverio Madera, stamani (sabato 15 aprile) era presente un intero spaccato
della società: insieme alla grande comunita scolastica del terzo istituto calabrese per
complessità hanno portato il loro contributo le istituzioni pubbliche locali, provinciali e
regionali, il mondo delle imprese e della Chiesa, le associazioni dei produttori e le
aziende operanti nel settore delle mense scolastiche, tecnici ed esperti, rappresentanti
della politica a tutti i livelli, dalla Regione Calabria al Parlamento.
L’ultima e bella novità in ordine di tempo, tra le numerose intervenute in pochi mesi
nel percorso di stravolgimento, innovazione e promozione dell’offerta didattica e
professionale del Majorana, è stata l’inaugurazione, all’interno dell’azienda agricola
dell’Istituto in contrada Frasso nell’area urbana di Rossano, delle nuove serre
idroponiche; finanziate con fondi Pon e realizzate – è stato spiegato – laddove solo
fino a poco tempo fa giacevano, ereditate da decenni di abbandono ed incuria,
strutture e luoghi impraticabili perché infestate da natura e detriti, mai utilizzate, in
totale stato di degrado: una vera e propria offesa alla dignità ed al senso della
formazione ed al decoro degli spazi pubblici e di quello che la Scuola dovrebbe
rappresentare, significare e promuovere.
Ad anticipare ed a riempire di stimoli, suggestioni, provocazioni e nuovi orizzonti
questa nuova pagina di civiltà promossa dal Majorana, ancora una volta aperta a
condivisa con tutti gli attori territoriali, è stato l’interessante momento di confronto
ospitato nell’Auditorium dell’Istituto, in Via Mazzei.
Diversi e qualificati gli interventi, coordinati dal comunicatore e lobbista Lenin
Montesanto che ha sottolineato a più riprese il vero e proprio processo di rottura
epistemologica, sulla percezione stessa della formazione professionale agraria e
alberghiera, di cui si sta rendendo interprete il nuovo corso impresso dal dirigente
Madera; che è in linea – ha detto – con i contenuti, i metodi e gli obiettivi strateg
ribaditi in tutte le occasioni anche dal Governo Nazionale, in particolare dal Ministero
per la Sovranità Alimentare e da ultimo dalla stessa Presidente Meloni al Vinitaly 2023.
Per Adele Olivo, consigliere comunale e assessore provinciale di Cosenza, alla quale è
stato chiesto di tagliare simbolicamente il nastro delle nuove serre nella sua qualità di
presidente del consiglio di quell’Istituto insieme all’Arcivescovo di Rossano-Cariati
Mons. Maurizio Aloise, l’impegno messa in campo dalla nuova dirigenza ha dello
straordinario alle nostre latitudini: rappresenta un modello di riferimento ed un punto
di non ritorno. L’assessore alla pubblica istruzione di Corigliano-Rossano, Alessia
Alboresi, ha sottolineato la qualità dell’azione formativa e di sensibilizzazione portata
avanti dal Majorana, in particolare la ribadita connessione tra l’agricoltura 4.0 e lo
sviluppo economico del territorio.
Agli interventi di Francesco Cufari, già presidente dell’ordine degli agronomi e forestali,
di Francesco Mari responsabile della Mari Serre, società incaricata della realizzazione
delle nuove infrastrutture e di Antonello Fonsi, presidente di Coldiretti Rossano che ha
sottolineato la determinazione al cambiamento di tutto il Majorana sempre a sostegno
di tutte le mobilitazioni per la difesa del Made in Italy agroalimentare, da ultimo quella
contro la cosiddetta carne sintetica, è seguito il contributo di Natalino Gallo, presidente
dell’Organizzazione di Produttori (OP) Agricor.
La vera sfida – ha detto – alla quale risponde e deve rispondere l’offerta formativa del
Majorana è quella economica di una terra in cui le grandi aziende non riescono
purtroppo a trovare in loco tutte quelle professionalità dell’agricoltura innovativa di cui
necessita la rete imprenditoriale regionale. Senza esperti e competenze formate in
questi istituti – ha scandito – noi non riusciamo ad andare avanti ed a produttore. Ci
servono tecnici, servono all’agricoltura così come servono alla ricettività ed al turismo
di qualità. Investire su altre formazioni – ha sottolineato – significa consegnare ai
nostri giovani la patente per andarsene dalla loro terra. Non c’è altra via d’uscita.
Tra gli interventi dal pubblico anche quello di Mario Vescio, responsabile della Scamar,
società affidataria del servizio di mensa scolastica anche per la Città di CoriglianoRossano che nell’esprimere condivisione ed apprezzamento per la qualità e la direzione
dei messaggi argomentati nel vivace confronto a più voci, ha colto l’occasione per
annunciare che, nel quadro delle diverse novità in termini di filiera corta introdotte ad
hoc nei menù primaverili ed estivi servizi nelle scuole cittadine, la mensa di CoriglianoRossano è la prima in Calabria ad aver introdotto nei propri ingredienti anche il
pecorino crotonese Dop biologico di un’azienda del territorio. Perché – ha scandito –
non possiamo educare i nostri figli ad essere consumatori esclusivi del Nord Italia da
cui ancora proviene, purtroppo, la maggior parte dei prodotti ed ingredienti proposti
nei capitolati d’appalto per le mense meridionali e calabresi. È un’eredità ed fotografia
della realtà che possiamo ed abbiamo il dovere morale, sociale, culturale ed
economico di invertire.
Definendo l’offerta didattica ed innovativa del Majorana un vero e proprio attrattore di
tutta la Piana di Sibari e ritornando ad auspicare l’ubicazione a Corigliano-Rossano di
una Facoltà Universitaria di Scienze Agrarie la consigliera regionale Pasqualina Straface
ha ringraziato la comunità scolastica, docenti e soprattutto studenti, per essere i coprotagonisti di questa nuova e bella stagione di riconnessione con i territori e con il
valore aggiunto dell’identità agroalimentare, nel solco delle priorità e dei contenuti
ribaditi anche dal Governo Nazionale per la rinnovata tutela del Made in Italy,
dall’agricoltura al turismo, dalla difesa alla biodiversità alla valorizzazione
dell’enogastronomia.
Per il Senatore Rapani, il Majorana con il suo dirigente (una vera e propria macchina
da guerra) ha anticipato nei mesi scorsi un trend, ovvero quell’attenzione strategica
alla formazione professionale nei settori dell’agricoltura, della ricettività alberghiera e
del turismo divenuto oggi uno dei punti in agenda del Governo Meloni. Nel richiamare
la necessità di alzare il livello di attenzione sulla sicurezza sul lavoro, anche e
soprattutto in agricoltura, Rapani ha ribadito la massima disponibilità a sostenere tutte
le prossime iniziative dell’Istituto nella direzione, condivisa, dello sviluppo ecosostenibile.
Innovazione. Cooperazione. Formazione. Promozione. Per l’assessore regionale
all’agricoltura Gianluca Gallo che ha concluso la serie di interventi sono, queste, le
parole chiave e le sfide sulle quali deve essere sempre più impegnata la Calabria, a
partire dal governo delle consapevolezze che – ha sottolineato – resta il vero campo
competitivo sul quale possiamo e dobbiamo recuperare tempo, gap e prospettive. Più
delle infrastrutture, che certo ci servono, dobbiamo saper investire su un bene
immateriale, quello della consapevolezza del valore economico e di sviluppo del nostro
patrimonio identitario, agricolo ed agroalimentare. Con due priorità – ha concluso
Gallo – che le classi dirigenti hanno oggi più che mail il dovere di trasferire alle nuove
generazioni: ambire alla qualità ed alla trasformazione di qualità; avere la possibilità di
scegliere, se partire o restare.
Al termine del dibattito, il taglio del nastro, la benedizione dell’Arcivescovo e la
consegna al territorio delle nuove serre idroponiche, spiegate dal direttore dell’azienda
agricola del Majorana Francesco Filippelli. Suddivise in due parti, una prevede coltura
fuori suolo su substrato (con dei panetti) arricchito di nutrienti (ora si coltivano
pomodori, melanzane, peperoni, alcune ornamentali come la gerbera e basilico).
Nell’altra invece la coltura avviene senza substrato, direttamente con acqua e nutrienti
(ora si coltivano insalata e fragola). Si tratta – ha concluso Filippelli – di un impianto
molto innovativo, a basso consumo energetico, economico ed a basso impatto
ambientale, controllato da due centraline che fanno partire la soluzione nutritiva (che
non viene dispersa ma riciclata a circuito chiuso) e l’irrigazione e che, attraverso dei
sensori, controllano umidità e temperatura. – (Fonte: IIS E. Majorana/CoriglianoRossano