
I tre pilastri della Comunità di Sant’Egidio sono : la preghiera, l’amicizia e il servizio per i poveri, naturalmente ,insieme alla condivisione.
La comunità di Sant’Egidio, da qualche anno a questa parte dà particolare rilievo alla “Preghiera per la pace”.
La scelta di vivere in maniera particolare questa preghiera nasce dalla fede nella misericordia di Dio che si china per accogliere ed aiutare coloro che sono nella sofferenza causata dalla guerra.
“Mai rassegnarsi alla guerra, bisogna aprire strade di pace”.
E l’ascolto della Parola di Dio ci offre una luce.
Quanti popoli che sono violentati dalla guerra aspettano di essere presentati al Signore. Durante la preghiera per la pace vengono nominati i Paesi che sono in guerra, uno per uno, accendendo per ognuno una candela davanti l’altare, presentandoli così al Signore. Sappiamo che egli ascolta questa preghiera e l’esaudisce.
La preghiera per la pace è frutto di quella carità che non conosce confini e di quella fede convinta che “nulla è impossibile a Dio”.
Giovanni Crisostomo diceva:
” A pregare per se stessi costringe la necessità; a pregare per gli altri stimola la carità. Ma presso Dio è più gradita la preghiera raccomandata dalla carità”.
Vivere questa preghiera, vuol dire obbedire al comando di Gesù di pregare concordi e senza stancarsi mai.
Ebbene, qualche sera fa al Duomo di Gioia Tauro, dopo la celebrazione, da parte del parroco don Antonio Scordo, la signora Teresa Galasso, referente a Gioia Tauro della Comunità di Sant’Egidio, alla presenza di numerosi fedeli, ha letto la “Preghiera per la pace” .
Don Antonio Scordo, prima della lettura della preghiera, si è soffermato sull’importanza della preghiera perché nel mondo c’è tanto bisogno di pace.
Presente alla preghiera anche il diacono Giuseppe Mazzù.
Caterina Sorbara