






CORIGLIANO-ROSSANO (Cs), venerdì 23 Giugno 2023 – Il degrado nei due centri storici della Città
d’Arte è ormai ovunque. Come il Nulla che avanza nei romanzi di Michael Ende avvolgendo e
distruggendo tutto, quell’oblio sembra essere oggi il destino dei cuori identitari e più competitivi della
terza più grande città della Calabria. Interi quartieri assediati dai ratti che escono dalle fogne ormai
stracolme e prive di manutenzione; piazze e vie dei centri cittadini avvolti da abbandono e incuria.
L’Anfiteatro Maria De Rosis, da bomboniera ereditata a selva oscura di dantesca memoria.
Desolazione. Due perimetri d’epoca, invidiati e turisticamente competitivi, che potrebbero e
dovrebbero essere propulsore dell’economia soprattutto in questo periodo dell’anno, sono ridotti ad
essere l’antitesi di quella che dovrebbe essere l’attrattività e ricettività turistico-culturale ed
esperienziale; da salotti sono ridotti ad un lazzaretto lurido e maleodorante lazzaretto nel quale
risiedono più topi e scarafaggi. Vergogna!
È una vera e propria offensiva nei confronti del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale quella
dell’assessore provinciale al Patrimonio e agli Affari generali Adele Olivo che rilancia e chiede
chiarimenti su come venga spesa la valanga di trasferimenti erariali che arriva nelle casse comunali.
Così tanti soldi – precisa – che a differenza della stragrande maggioranza dei comuni italiani,
Corigliano-Rossano non ha nemmeno più l’esigenza di ricorrere all’anticipazione di cassa.
Eppure – sottolinea l’assessore provinciale – chiunque, anche un bambino, posizionandosi in un
qualsiasi angolo dei due centri storici ricchi i marcatori identitari e facendo una rotazione su se stesso
si accorgerebbe dell’imbarazzante stato di degrado mai visto prima; nemmeno nei periodi di
transizione commissariale vissuti dalle due estinte città. Le fronde degli alberi toccano a terra e si
intrecciano con i polloni che ormai crescono rigogliosi alla base dei tronchi e diventano ricettacolo di
animali e sporcizia. Per non parlare – aggiunge – dello stato pietoso dei vicoli secondari, quelli
nascosti che ormai non vengono frequentati nemmeno più dai residenti perché sono luoghi paurosi
che sembrano essere usciti dai raccordi di Poe: drammaticamente spettrali.
E vogliamo parlare dell’incuria e dell’incapacità di offrire accoglienza degna di una grande città ai
turisti? Se non fosse per quei pochi e coraggiosi operatori turistici che in solitaria accompagnano le
comitive per le vie dei centri storici, con non poco imbarazzo nel dover giustificare la decadenza del
contesto urbano, Corigliano e Rossano non avrebbero nemmeno un punto informativo visibile e
accessibile nel quale un visitatore possa recarsi per ricevere assistenza; il nulla cosmico che sta
portando i cittadini e gli operatori commerciali ad una lenta e pericolosa assuefazione al brutto,
alimentata dalla insipienza del sindaco e dei suoi assessori e dalla latitanza sulle questioni serie della
sua maggioranza di tifosi. Questa è a tutti gli effetti la stagione politica più triste, buia e distruttiva
che abbiano mai vissuto le due estinte città e- conclude la Olivo – non basteranno prezzolati concerti
estivi, fonte di spreco di risorse pubbliche ma non indotto turistico ed economico misurabile, a
cambiare le sorti di un declino ormai purtroppo costante. Servono strategia e visione, che sono i
grandi assenti della parentesi Stasi. – (Fonte: Adele Olivo – Assessore Provinciale Cosenza –
Corigliano-Rossano – Comunicazione Istituzionale/Strategica – Lenin Montesanto Comunicazione &


