Inizia la XXVIII Stagione Teatrale della Locride 2018-2019,

Per la XXVIII Stagione Teatrale della Locride 2018-2019, sotto la direzione artistica di Domenico Pantano, e con il patrocinio del Comune di Roccella Jonica, della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea, in collaborazione con FAI, DIONSIACHE, e MIBAO – Polo Museale della Calabria, mercoledì, 29 Agosto, 2018 ore 21.30 la compagnia “CENTRO TEATRALE MERIDIONALE” presenterà “ANTIGONE” di Sofocle con Jun Ichikawa, Maurizio Palladino, Renato Campese, Maria Cristina Fioretti, Alberto Caramel, Silvia Falabella, Filippo Velardi. Con il disegno di Luci Giovanna VenzI, il progetto scenico e costumi Giuseppe Argirò, adattamento e Regia Giuseppe Argirò. Si terrà al TEATRO AL CASTELLO nella suggestiva cornice di ROCCELLA JONICA. Antigone è uno dei testi classici che più rappresenta l’essenza stessa del tragico. La giovane protagonista della tragedia sofoclea, si ostina a voler seppellire il corpo del fratello Polinice, contro la volontà dello zio Creonte, che ne vuole punire il tradimento. Polinice si è schierato infatti contro la sua stessa città e ha trovato la morte in un duello fratricida con Eteocle. Antigone, che difende i vincoli di sangue e le ragioni della pietà familiare, si scontra con l’ottusità della ragione di Stato, incarnando il diritto “naturale” contro quello “positivo”, rappresentando l’ideale dell’eroina tragica, capace di andare incontro al suo destino con consapevolezza e lucidità. Nello spettacolo in scena campeggia lo spettro di una detenzione ingiusta e di una condanna iniqua, una condanna capitale. Lo scenario è quello di un conflitto, ma sfugge volutamente a una connotazione precisa, per alludere metaforicamente a ogni esperienza bellica che colpisce il singolo individuo, e l’intera collettività. Antigone è interpretata dall’ attrice italo giapponese june ichikawa, protagonista del film Cantando dietro i paraventi del compianto maestro Ermanno Olmi e di numerose serie televisive, capace di fondere la verità cinematografica e la carica espressiva della modulazione teatrale. Creonte ci appare spietato ottuso, ossequioso del potere, evoca la stupidità dei potenti della terra grazie alle risonanze ben calibrate di Maurizio Palladino. Euridice, sua moglie è Maria Cristina Fioretti, attrice versatile, in grado di gestire registri lirici ed epici come nel prologo, tratto dalle Fenicie e opportunamente collocato nel testo dalla felice riduzione del regista che rende comprensibile il mito. Equilibrata è Carmen Di Marzo nel vestire i panni della sentinella, personaggio grottesco che assume qui le sembianze femminili di una delatrice con accenti popolari e misuratamente dialettali al servizio del Tiranno. Delicata e partecipe la presenza di Ismene affidata a Silvia Falabella, commovente il figlio suicida di Creonte: Emone di Filippo Velardi, infine carismatica appare la figura di Renato Campese nei panni di TIresia. L’eroina tebana, murata viva va incontro ad una morte senza redenzione, accompagnata dalla commozione degli spettatori presenti, affermando il valore rituale del Teatro, affermando cosi la mancata evoluzione del genere umano”.

Per info e prenotazioni contattate i numeri: 0964 412405 – 342 6629557

Chiara Romeo